Nei progetti di posa di linee interrate, dalla fibra fino alle grandi condotte, si insiste sempre più spesso l’utilizzo di tecnologie “trenchless” o “no dig”, ovvero “senza scavo”. Ma di cosa parliamo quando sentiamo queste classificazioni? Si parla tutte le tecnologie di posa considerate a basso impatto ambientale, ovvero tecnologie che permettono di eliminare del tutto o ridurre al minimo il tradizionale sistema di scavo a cielo aperto.
La possibilità di non scavare con tecniche no-dig comporta dei vantaggi oggettivi:
- aree di cantiere ridotte e meno ingombro del suolo pubblico
- minore tempo di lavoro
- nessuna interruzione della viabilità stradale e ferroviaria
- costi sociali notevolmente ridotti
- meno movimentazione di materiali e meno mezzi pesanti sul cantiere
- maggiore sicurezza per la popolazione in quanto si eliminano tutti i rischi collegati con grandi scavi aperti.
Una delle tecnologie no dig più significative da questo punto di vista è sicuramente la perforazione orizzontale controllata, nota anche come TOC – trivellazione orizzontale controllata – o perforazione teleguidata o anche come HDD, dall’inglese “horizontal directional drilling”. Questa tecnologia è molto vantaggiosa sia nei cantieri di posa in ambito urbano, dove solitamente è già presente una fitta rete di sottoservizi e utenze, sia nei cantieri di posa di condotte di grande diametro, come per esempio i cantieri di posa gasdotti o condotte idriche.
La TOC è perfetta per questo tipo di progetti. Si struttura in tre passaggi principali:
- esecuzione del foro pilota
- passaggio di alesatura per adeguare il diametro del foro a quello della condotta da posare
- tiro del prodotto in posizione.
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